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Gesù era gay? Alcuni manoscritti trovati in Giordania lo proverebbero

La Chiesa non va d’accordo con l’omosessualità. E questo è un eufemismo. Bollando i gay come ‘persone malate e contro natura’, la posizione ufficiale del Cattolicesimo, ma anche di altre confessioni cristiane, esclude dalla comunità le persone che amano altri dello stesso sesso. A meno, certo, che non comprendano il loro ‘peccato’ e non decidano di ‘guarire’, perché Dio è buono e sa ‘perdonare’. Ma cosa succederebbe se un documento potesse avanzare dei dubbi sugli orientamenti sessuali di Gesù stesso?
È recente il ritrovamento in Giordania di alcuni documenti antichissimi, che da una prima interpretazione paiono gettare una luce diversa sul rapporto fra Gesù Cristo e i suoi discepoli. Attualmente in possesso del governo giordano, i documenti sono al vaglio degli studiosi, che hanno per le mani qualcosa che potrebbe rivelarsi rivoluzionario.
Secondo i testi ritrovati, quella di Gesù e dei discepoli sarebbe stata una sorta di comune gay, nella quale tutti si amavano liberamente e reciprocamente; emergerebbe a conferma di ciò una nuova parabola, con protagonisti due giovani uomini: di essi Gesù dice che l’anima dell’uno era cucita con quella dell’altro, che lo amava come la sua anima stessa; in ciò si riscontrano chiari echi della relazione tra Davide e Gionata.
Inoltre, esiste anche un episodio della vita del Messia in cui egli litiga violentemente con il padre, il quale, estremamente ostile al figlio, a un certo punto grida qualcosa contro la sua ‘virilità’. Esaminato l’episodio nella nuova ottica, la virilità in questione non sarebbe quella di Giuseppe, padre di un figlio che effettivamente non è suo, ma quella omosessuale di Gesù.
Sarebbe interessante sentire il parere del dottor Freud. In ogni caso, se anche questa interpretazione fosse confermata, è assolutamente improbabile che qualcosa cambi nell’atteggiamento della Chiesa nei confronti dell’omosessualità. Ma in fondo, finché c’è vita c’è speranza.

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